Testata


André the Giant | OBEY







Gomma

 

Parvenza di disciplina sportiva e vero circo, il wrestling o catch divenne un fenomeno televisivo in Italia, a cavallo tra gli anni '70 e '80.
La piccola Telesanterno iniziò a diffondere in Emilia-Romagna gli incontri del campionato giapponese, nei quali le stelle erano gli autoctoni Antonio Inoki e Tiger Man ... e i cattivi erano gli americani come Hulk Hogan [ 1 ] ( che frequentò i ring del Sol Levante per qualche anno ) ed altri biondi.
Poi il business wwf (world wrestling federation ) venne irradiato dalla Fininvest e anche le casalinghe - per un certo periodo - potevano riconoscere gli atleti più famosi : Dan Peterson ( già allenatore di successo nel basket italiano, a Bologna e Milano ) era il commentatore n. 1 degli incontri.
Una buffonata esageratamente maschia fino al cattivo gusto e un bel po' stupida, certo, che io e i compagni di classe dell'E. Fermi consumavamo con il piacere libertino del vezzo ozioso e stravagante (contrapposto al serioso studio delle materie umanistiche e scientifiche ).
Ricordando questi bambolotti a sovradimensione umana e ipernutriti ( succedanei delle lotte tra Big Jim e nemici ... o - meglio - tra micronauti ) e gli incontri memorabili [ 2 ] tra i colossi André the Giant e Hulk Hogan ( spesso finiti in mera rissa e con il gong di squalifica per entrambi ) nel giro del wresting professionistico, dal Giappone agli Stati Uniti ...